Domenico Barillari

Salomone Barillari nacque il 20 aprile 1831 a Serra San Bruno da Salvatore e Illuminata Iorfida. Grazie ad una borsa di Studio della Provincia di Catanzaro poté iscriversi all'Accademia di Belle Arti di Roma dove conseguì il titolo di pittore e di architetto. Da giovinetto frequentò il certosino Arsenio Compain, un ex ingegnere francese, già ispettore di ponti e strade di Parigi, ucciso nel 1844 all'interno della Certosa, in circostanze non ancora del tutto chiare. Il monaco, che lo prese a ben volere, gli insegnò i primi rudimenti del disegno. Nel 1853, a soli 22 anni, divenne capo officina di terza classe presso lo stabilimento siderurgico di Mongiana. La sua patente di armiere lo definisce “abile nel lavoro in ferro, nei disegni e nelle pitture, premiato per i lavori in bronzo esposti a Napoli nel 1853”. Secondo Alfonso Frangipane, nel 1852, dipinse, per incarico di Mons. Concezio Pasquini, il quadro che raffigura la Madonna dei Viandanti per la chiesa della Roccelletta, custodito oggi negli appartamenti vescovili di Squillace. In. questo contributo del 1935 viene erroneamente definito fratello di Michele: studi più recenti hanno ristabilito i corretti legami familiari. Nel 1869 Salomone Barillari realizzò il pavimento marmoreo, ingrandì il presbiterio e modificò la facciata della chiesa Matrice di Serra San Bruno, realizzata nel 1795, fino al cornicione, su progetto dell'architetto Biagio Scaramuzzino. Si legge, infatti, sulla “Platea”, un manoscritto che annota gli avvenimenti più importanti di Serra San Bruno: “Lo egregio D. Salomone Barillari, uomo di genio e di cuore, dopo una lunga dimora fatta in Roma, ritornato in Serra, per sua magnanimità, volle formare, a proprie spese, tutto il pavimento in marmo in tutta la chiesa, il quale essendo un antico lastricato, in varie parti era distrutto e deperito. In prosieguo, il medesimo Barillari, sempre amante delle cose belle, volle ancora finire il frontespizio della medesima chiesa, modificando in parte il disegno dell'illustre compaesano Scaramuzzino, e formando così le due Loggie laterali, che sono di maggiore abbellimento all'edifizio. Compiuto il pavimento, anche la Palustra, ch'era sita nell'estremità del Palastro superiore, è stata collocata nel mezzo per ragione di ordine, e per avere più spazio, nella celebrazione delle feste solenni, e segnatamente nel giovedì santo, e ciò a cura del Municipio”. Alla fine del XIX secolo donò alla chiesa della Regia Arciconfraternita di Maria SS. Addolorata di Serra San Bruno alcune opere da lui realizzate, tre tele dipinte ad olio e due tempere su carta: L'Adorazione dei Magi e Mosè con le tavole della Legge sono esposte rispettivamente sulle porte della Sacrestia e della Cappella di Santa Lucia; il David che suona la cetra, trafugato negli anni Settanta del XX secolo, che probabilmente era il suo autoritratto, era collocato nella Cappella di Sant'Anna; l'Addolorata ai piedi della Croce e L'orazione di Cristo nell'orto, ornano invece la cappella di santa Lucia. Nella sacrestia della chiesa dell'Arciconfraternita di Maria SS. Assunta in Cielo è custodita una Madonna Addolorata ai piedi della Croce, dipinta nel 1895, mentre nel piccolo Museo parrocchiale “San Biagio” è custodita una grande tela raffigurante l'Immacolata che replica la più nota tela del Murillo. Nel 1894 si prodigò per salvare la facciata della chiesa conventuale dell'antica Certosa e ciò che rimaneva della navata dal piccone dei demolitori francesi al seguito dell'architetto Pichat, con l'appoggio del cugino Giusepppe Maria Pisani e del ministro Bruno Chimirri. Morì da priore in carica della Regia Arciconfraternita di Maria SS. Addolorata di Serra San Bruno il 3 aprile 1898.

GALLERIA DELLE OPERE

Autoritratto di Salomone Barillari

David, Salomone Barillari