Domenico Barillari

Michele Barillari nacque a Serra San Bruno, da Domenico e Maria Teresa Pisani, il 26 ottobre 1812. Le prime notizie storiche sono state recuperate nel primo libro dei conti della Regia Arciconfraternita di Maria SS. Dei Sette Dolori di Serra San Bruno dove risulta un pagamento per la realizzazione dei capitelli in stucco della Chiesa nel 1829: Giornati di m.ro Michele Barillaro n. 40 date a conto 10.06. Nello stesso anno, dopo la morte del suo illustre genitore ebbe il compito di completare la decorazione a stucco della chiesa di San Giovanni Theresti a Stilo. Era solo un ragazzo di 17 anni e, a dire il vero, la sua mano ingenua e inesperta si nota bene guardando l'insieme, in determinati punti della decorazione. Nel 1833 sposò Teresa Nicoletti di Bivongi dalla cui unione nacquero Bruno e Francesco, entrambi architetti.
Nel 1852 venne chiamato a Squillace dal Vescovo del tempo, fra' Concezio Pasquini, dove realizzò gli stucchi per la Cattedrale e l'altare marmoreo per la Cappella di S. Agazio. L'illustre committente gli diede l'incarico di decorare la chiesetta abaziale di Santa Maria della Roccelletta sia all'interno sia all'esterno. Sono riconducibili al Barillari gli stucchi, il tabernacolo ligneo, oggi scomparso, a forma di aquila bicipite, il bassorilievo a stucco collocato sul timpano della chiesetta, raffigurante la madonna Odigitria, l'edicola - fontana del complesso a margine della strada statale 106. E' ancora controversa la paternità della Madonna marmorea ivi originariamente collocata ed oggi sostituita con una copia. L'originale, che ha trovato recentemente posto nella cattedrale di Squillace, è stato oggetto di studio per oltre un secolo e mezzo e alcuni studiosi l'hanno assegnato a Michele Barillari insieme all'angioletto reggicartiglio. 
Da una delibera della confraternita del Santissimo Rosario di Dasà del 23 gennaio 1855, risulta che Michele Barillari avrebbe dovuto stuccare l'omonima cappella. Ma il lavoro fu eseguito, anche se non completamente, dall’architetto Francesco Barillari tra il 1860 e il 1861. Si può avanzare l'ipotesi che Michele Barillari, impegnato nei lavori per la Cattedrale di Squillace, avesse affidato al figlio appena ventenne Francesco (Serra, 1841 – Radicena, 1867) che aveva appreso il mestiere paterno, questo lavoro. Nel 1864 lo troviamo nuovamente a Serra San Bruno, dove disegnò il coro della Chiesa dell'Assunta, dando una sistemazione definitiva allo spazio presbiteriale. Entrambi i fratelli Bruno e Michele lavorarono in quegli anni all'abbellimento della chiesa: il primo con gli intagli e la costruzione degli stalli, il secondo con i disegni per l'ampliamento dell'edificio sacro. La residenza della famiglia Barillari si era intanto spostata a Radicena, dove realizzò gli stucchi per la chiesa del Rosario, detta la chiesa del convento, un tempo appartenuta ai domenicani. E' sua pure la monumentale fontana marmorea di Iatrinoli, villaggio confluito nell'odierno abitato di Taurianova insieme a Radicena, dove Michele Barillari morì il 23 gennaio 1892.

 

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