Domenico Barillari

Bruno Barillari, figlio di Domenico e Maria Teresa Pisani, nacque a Serra San Bruno il 14 agosto 1820. Apprese in famiglia l'arte dell'intaglio ligneo anche se aveva appena nove anni alla morte del padre. Furono, infatti, il  fratello Michele e gli zii Vincenzo, Michele e Raffaele ad insegnargli non solo l'uso delle sgorbie ma anche l'utilizzo del bolo d'Armenia, del brunitore e della foglia d'oro zecchino. Era soprannominato  “Mancina” perchè lavorava con la mano sinistra e i suoi intagli erano detti “alla filiciara” perchè, per la loro finezza, ricordavano le felci che abbondano sui monti delle Serre. Uscirono dalla sua bottega le più belle basi processionali della Calabria, ricche di foglie di acanto accartocciate, intrecciate e attorte in un gioco scultoreo capace di attingere dal repertorio barocco ma anche da quello neoclassico elementi decorativi che erano già stati patrimonio di suo padre. Il suo nome rimane legato alla base processionale della Madonna Assunta di Spinetto a Serra San Bruno, certamente il suo capolavoro. Molti motivi fogliacei sembrano essere vere e proprie citazioni della base dell'Ostensorio, detto “La spera randi”, che Domenico Barillari aveva realizzato nel 1820. Esiste, pure, a Bivongi, un imponente fercolo processionale che riproduce nei dettagli la parte inferiore dell'ostensorio. L'opera, che può essergli attribuita, è certamente un omaggio al valente genitore ma anche un esempio di grande abilità scultorea. Altre basi sembrerebbero uscite dalla sua bottega oltre a quella firmata insieme al fratello Michele nel 1850 appartenente alla Madonna del Rosario di Benestare. A Monterosso, nella chiesa di Maria SS. del Soccorso e  a Santa Caterina sullo Ionio, nella chiesa Matrice, sono rimasti due esempi della sua perizia nell'intaglio e nella doratura. Sono pregevoli, però, anche gli stalli lignei della Chiesa dell'Assunta di Terravecchia a Serra San Bruno, realizzati tra il 1862 e il 1865. Sono da notare non solo i finissimi intagli dei fastigi ma anche le curvilinee cornici digradanti, realizzate con listelli sovrapposti e non con lo scorniciatore.
Nulla si conosce in merito alla sua morte, nonostante le ripetute ricerche nei libri dello stato civile del Comune di Serra San Bruno e nell'archivio parrocchiale.

 

GALLERIA DELLE OPERE

 

 

Varia processionale Serra San Bruno